La data del blog non prova il copyright!
Oggi ci soffermiamo su WordPress, o in generale sui blog. Ognuno dei nostri post, anche quello che state leggendo, ha una data di pubblicazione visibile: possiamo usare questa data per dimostrare la paternità del contenuto?
Tutti sappiamo quando “comincia” il diritto d’autore, giusto?
Per chi non lo ricordasse: il diritto nasce con la creazione dell’opera. È per questo che diventa importantissimo riuscire a dimostrare che, in una certo momento storico, l’opera era già venuta ad esistenza.
Di solito, infatti, il vero autore dell’opera è proprio colui che è in grado di fornire la prova di creazione “più antica”. Per questo motivo sul mercato sono nati diversi strumenti, tra cui Proofy®, per agevolare gli autori nell’ottenere un certificato di registrazione da portare in Tribunale in ipotesi di furto o plagio.
E’ sempre importantissimo essere in grado di dimostrare la “data di nascita” del Copyright.
Improvvisarsi avvocati o utilizzare tecnologie fai-da-te per ottenere una prova legale della paternità dell’opera non è sempre una buona idea.
Abbiamo fatto l’esempio, nello scorso articolo, della Posta Elettronica Certificata. Vorrei oggi soffermarmi sulla data del post su WordPress.
La data di pubblicazione è abbastanza?
La data di pubblicazione visualizzata in un post non è una valida prova del Copyright.
è davvero facilissimo su WordPress retrodatare un articolo. Modificandolo si può facilmente inserire una data di creazione risalente nel tempo. Ad esempio, retrodatiamo questo post al 14 marzo 1492
Ed ecco qui. Questo post è stato scritto ai tempi della… scoperta dell’America! Probabilmente il buon Colombo lo stava leggendo sul suo smartphone, passeggiando su e giù sul ponte della Santa Maria, mentre la vedetta sull’albero maestro gridava “terraaaaaaaaa”.
Insomma, la data di un post WordPress, in sé e per sé, è un po’ poco per provare la proprietà intellettuale dei vostri articoli. Un giudice non potrebbe fidarsi ciecamente di un dato così facilmente modificabile!
Chi mastica un po’ di informatica potrebbe dire a ragion veduta che la data di creazione rimane comunque sul database dietro a WordPress e che “un tecnico informatico” potrebbe risalire alla data reale…
Il giudice non è un tecnico informatico e, in ipotesi di contestazione, per fare questo tipo di valutazione dovrebbe nominare un Consulente Tecnico. Il che farebbe lievitare i tempi e i costi per ottenere giustizia.
Quindi, per ricapitolare: la data di pubblicazione del post non basta, e per dimostrare la paternità dell’opera pubblicata serve qualcosa in più. Occorre uno strumento che segua il regolamento eIDAS e, in quanto tale, possa essere utilizzato come prova in tribunale.
Ed è qua che Proofy può aiutarvi: consigliamo sempre di registrare una copia del vostro (testo e immagini) su Proofy perché si prenderà cura della certificazione della data e di conservare l’opera nella sua integrità.
Conservando la prova della creazione e dell’esistenza del vostro articolo – indipendentemente dal sito dove lo avete pubblicato o dove intenderete pubblicarlo – lo state assicurando contro i futuri plagi.
Se siete autori di molti testi presenti on-line, ma non siete ancora stati copiati, è comunque un’ottima idea proteggersi oggi, depositando tutto quello che avete già creato.
Perché così potrete provare il vostro copyright contro chi non vi ha ancora copiato, ma potrebbe farlo domani.
Quando si tratta di evitare che il proprio duro lavoro creativo venga rubato è meglio affidarsi agli esperti della protezione!